L’uso aziendale è obbligo unilaterale di carattere collettivo del datore di lavoro che può essere revocato solo da un successivo accordo
Nota a Trib. Udine 22 marzo 2017, n. 102
Flavia Durval
L’erogazione liberale di una somma da parte del datore di lavoro configura, secondo la giurisprudenza, un uso aziendale quando ricorrano specifiche caratteristiche:
- la spontaneità del comportamento;
- l’unilateralità dell’iniziativa;
- la reiterazione del comportamento;
- l’applicazione nei confronti di tutti i dipendenti;
- lo stesso contenuto per la generalità dei lavoratori.
Tali caratteristiche sono state ribadite dal Tribunale di Udine (22 marzo 2017, n. 102), secondo cui, in presenza dei suddetti presupposti, l’uso aziendale, “in ragione dell’appartenenza al novero delle cosiddette fonti sociali – tra le quali vanno considerati sia i contratti collettivi, sia il regolamento d’azienda, e che sono definite tali perché, non costituendo espressione di funzione pubblica, neppure realizzano meri interessi individuali, in quanto dirette a conseguire un’uniforme disciplina dei rapporti con riferimento alla collettività impersonale dei lavoratori di un’azienda – agisce sul piano dei singoli rapporti individuali allo stesso modo e con la stessa efficacia di un contratto collettivo aziendale (così, Cass. S. U. 20 novembre 2007, n. 26107, in ADL, 2008, 1239 e in DPL, 2008, 1693; Cass. n. 13816/2008; Cass. n. 5882/2010 e n. 8342/2010; Cass. 23351/2016).
Pertanto, salvaguardando i diritti quesiti, l’uso aziendale può essere modificato da un successivo accordo aziendale anche in senso peggiorativo per i lavoratori (Cass. n. 3296/2016).
Nella fattispecie in esame, l’impresa aveva corrisposto ai dipendenti, per oltre 15 anni, un premio individuale. Dopodiché aveva comunicato ai lavoratori di non essere più in grado di pagare il premio per difficoltà di bilancio. Inoltre, non era stato raggiunto alcun accordo aziendale successivo, né, secondo i giudici di merito, poteva considerarsi valida la disdetta dell’uso da parte del datore di lavoro e la comunicazione affissa in bacheca dalla società, nella quale si comunicava che: “solo per l’esercizio 2013 non verrà erogato il premio di produzione. Ci riserviamo, nella prima parte del 2014, di presentare a tutti i dipendenti una proposta di “premio aziendale” basato sul raggiungimento di obiettivi aziendali ed individuali”.