Il Decreto Dignità (D.L. 12 luglio 2018, n. 87, convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2018, n. 96) ha abrogato la disciplina delle società sportive dilettantistiche lucrative (SSDL) istituita con la legge di Bilancio 2018.
Le attività sportive dilettantistiche non potranno essere più esercitate con scopo di lucro in una delle forme societarie previste dal Codice civile. L’art. 13 del Decreto Dignità, infatti, abroga tutte le disposizioni, introdotte dalla legge di Bilancio 2018, istitutive del nuovo ed innovativo modello delle società sportive dilettantistiche con fine lucrativo.
Occorre ricordare che la legge di Bilancio 2018 aveva introdotto nell’ordinamento una nuova tipologia di società, ovverosia la società sportiva dilettantistica lucrativa (“s.s.d.l.”) che avrebbe consentito di beneficiare di alcune agevolazioni fiscali, ovverosia la riduzione alla metà dell’IRES (12% anziché 24%) e l’applicazione dell’aliquota IVA del 10% per i servizi di carattere sportivo resi da tali enti ai praticanti l’attività sportiva.
In aggiunta, era stata prevista anche la possibilità di articolare i rapporti di lavoro tra queste società e i soggetti praticanti un’attività sportiva secondo modelli differenti da quelli consueti.
In particolare, era stato consentito alle SSDL di accedere alla disciplina delle collaborazioni coordinate e continuative. Era stato, infatti, previsto che per le collaborazioni coordinate e continuative instaurate dalle ASD e SSD riconosciute dal CONI, i compensi avrebbero costituito redditi diversi ex art. 67, co. 1, Tuir, mentre, invece, i medesimi contratti stipulati da SSDL riconosciute dal CONI, avrebbero generato redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ai sensi dell’art. 50 Tuir. Ciò avrebbe consentito per i titolari di tali contratti di avere un più mite trattamento fiscale. Si ricorda che rimangono però confermate, della Legge di Bilancio 2018, le norme che fissano a €10.000 (dopo averla elevata da € 7.500), la quota delle indennità, dei rimborsi forfettari, dei premi e dei compensi percepiti da sportivi dilettanti che è esente da IRPEF.
Il Decreto Dignità, abrogando tutta la disciplina delle SSDL, ha operato un vero e proprio ritorno al passato per le norme applicabili al settore dello sport dilettantistico. Al riguardo, risultano utili i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate con la circolare n.18/E del 1° agosto 2018 che affronta alcune delle principali problematiche di carattere fiscale legate al mondo sportivo dilettantistico.
In conclusione, si può dunque evidenziare come con il Decreto Dignità le SSDL siano divenute una vera e propria “cometa”: con la legge di Bilancio 2018 esse avevano fatto una apparizione nel mondo dello sport dilettantistico, per poi repentinamente sparirne. Si ritorna così al passato: le attività sportive dilettantistiche potranno solo svolgersi con fini non lucrativi.
Francesco Palladino