Il provvedimento dell’Amministrazione che quantifica il compenso del professionista senza tenere conto dei parametri ministeriali va annullato.
Nota a Tar Campania, sez. IV, 14 novembre 2022, n. 7037
Alfonso Tagliamonte
“La pubblica amministrazione, in attuazione dei princìpi di trasparenza, buon andamento ed efficacia delle proprie attività, garantisce il principio dell’equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi conferiti dopo la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto” (art. 19-quaterdecies, co. 3, del D.L. n. 148/2017).
Tale principio, secondo il Tar Campania (sez. IV, 14 novembre 2022, n. 7037) è stato violato dall’avviso pubblico emanato da un comune, contenente la determinazione dei compensi spettanti all’avvocato per l’attività professionale svolta in favore dell’Ente a seguito dell’affidamento dell’incarico.
Secondo i giudici, infatti, l’equo compenso (ex co.2, art. 13-bis, L. n. 247/2012, come mod. dal co. 1 dello stesso art. 19-quaterdecies, cit.) deve essere “proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione legale, tenuto conto dei parametri previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro della giustizia adottato ai sensi dell’articolo 13, comma 6”. Il che non significa “che l’ente pubblico debba determinare il compenso in base ai parametri del D.M. n. 55 del 2014, ma che il compenso debba necessariamente essere ragguagliato al contenuto della prestazione, e in particolare all’impegno quali-quantitativo che essa richiede e implica, tenuto conto che il riferimento a un criterio di proporzionalità rispetto a qualità e quantità del lavoro si ritrova anche nell’articolo 36 Cost.”.
Dal momento che, nella fattispecie, le somme corrisposte dovevano considerarsi irrisorie, in quanto sganciate da una valutazione in concreto di qualità e quantità dell’impegno richiesto al professionista, il Tribunale amministrativo campano ha annullato le disposizioni contenute nell’avviso pubblico emanato dal comune.