I medici in regime di rapporto di lavoro esclusivo con il Servizio sanitario nazionale non possono svolgere attività libero-professionale in intramoenia presso strutture sanitarie private accreditate. Nota a Corte Cost. 3 luglio 2024, n. 153 Maria Novella Bettini
Dimissioni per giusta causa per omesso riconoscimento del corretto livello contrattuale e diritto alla NASpI
La decisione del dipendente di risolvere il contratto di lavoro per giusta causa in conseguenza del mancato riconoscimento, da parte del datore di lavoro, del livello contrattuale corrispondente alle mansioni effettivamente svolte deve ritenersi una scelta non volontaria, imputabile a
Ambiente di lavoro stressogeno e risarcimento del danno
La presenza di un clima lavorativo che genera stress deve essere considerato un fatto ingiusto che fa sorgere in capo al lavoratore il diritto al risarcimento anche in mancanza di una condotta mobbizzante. Nota a Cass. 7 giugno 2024, n.
Tempestività della revoca del licenziamento
La revoca si configura quale diritto potestativo ed è valida con invio nei 15 giorni. Nota a Cass. (ord.) 14 giugno 2024, n. 16630 Fabrizio Girolami
Mancanze disciplinari rilevate con Telepass
In caso di controllo a distanza del lavoratore tramite telepass, vanno illustrati preventivamente ai lavoratori le modalità dei controlli Nota a Cass. (ord.) 3 giugno 2024, n. 15391 Fabio Iacobone
Dimissioni per giusta causa del dirigente sospeso per cinque giorni dalle ordinarie modalità di svolgimento della prestazione
Il dirigente dimessosi con preavviso, cui venga impedito di lavorare per cinque giorni, può risolvere il rapporto di lavoro per giusta causa. Nota a Cass. (ord.) 3 luglio 2024, n. 18263 Alfonso Tagliamonte
Accesso al pronto soccorso in condizioni di urgenza e computabilità dell’assenza ai fini del comporto
Le assenze dal lavoro dovute ad accessi al pronto soccorso per accertamenti urgenti non sono computabili ai fini del superamento del periodo di conservazione del posto di lavoro. Nota a Cass. 6 giugno 2024, n. 15845 Sonia Gioia
Orario di lavoro, “tempo di viaggio” e geolocalizzazione
In base al principio di corrispettività della prestazione e ai sensi dell’art.1, co.2, lett. a), D.Lgs. n. 66/2003 (per il quale è orario di lavoro qualsiasi periodo in cui il lavoratore è al lavoro a disposizione del datore di lavoro
Il tempo necessario per percorrere il tragitto dall’ingresso del posto di lavoro fino alla postazione deve essere retribuito
Deve essere riconosciuto come orario di lavoro retribuibile il tempo di percorrenza impiegato dai dipendenti dal momento dell’ingresso nella sede aziendale a quello dell’attestazione dell’inizio della prestazione, mediante login sul proprio personal computer e viceversa. Nota a Cass. ord. 28