L’accertamento della proporzionalità del licenziamento in tronco va effettuato tenendo conto degli elementi oggettivi e soggettivi della fattispecie concreta. Nota ad App. Milano 23 giugno 2020, n. 459 Matteo Iorio
Condanna penale del dipendente per maltrattamenti in famiglia: irrilevanza ai fini del licenziamento per giusta causa
Le condotte extra-lavorative, ascritte al dipendente, possono legittimare il recesso per giusta causa solo se idonee a ledere il vincolo fiduciario e tali da compromettere gli interessi del datore di lavoro. Nota a Cass. 10 settembre 2018, n. 21958 Francesca
Riparto dell’onere della prova in caso di licenziamento per causa imputabile al datore di lavoro
Sul lavoratore che si rifiuta di firmare le buste paga, licenziato e poi reintegrato nel posto di lavoro, non grava l’onere di provare le dimensioni dell’impresa. Nota a Cass. 8 giugno 2018, n. 15032 Kevin Puntillo
Tardività della contestazione e tutela del lavoratore licenziato
La contestazione tardiva di un licenziamento disciplinare dà luogo esclusivamente a tutela indennitaria, resta invece esclusa la possibilità di reintegra. Nota a Cass. S.U. 27 dicembre 2017, n. 30985 Giuseppe Catanzaro
AMA: per assumere servono pubblicità e trasparenza.
Il Tribunale di Roma si è pronunciato in favore della nullità dei contratti di lavoro firmati da aziende a partecipazione pubblica senza ricorrere ad apposite procedure di reclutamento. Francesco Belmonte L’art. 18, co. 1, del D. L. n. 112/2008, convertito
La tutela giudiziaria avverso le condotte discriminatorie: l’onere della prova.
Francesco Belmonte In ambito giudiziale, uno dei maggiori ostacoli alla effettiva repressione degli atti discriminatori consiste nella difficoltà, per colui che li subisce, di fornirne la prova. Invero, secondo le regole generali, il lavoratore che agisce in giudizio deve provare