La condotta del dipendente che, durante il congedo per malattia, presti attività lavorativa presso l’impresa della moglie costituisce giustificato motivo di licenziamento allorché questa evidenzi una simulazione dell’infermità o pregiudichi la guarigione e il rientro in servizio. Nota a Cass.
Recidiva plurima e licenziamento per giusta causa
Il licenziamento del lavoratore che commette lo stesso errore per quattro volte in sei mesi è legittimo. Nota a Cass. 30 maggio 2023, n. 15140 Roberta Stazi
Controlli datoriali sull’attività lavorativa
Il datore di lavoro ha il potere di controllare direttamente o tramite i suoi preposti il corretto adempimento della prestazione lavorativa Nota a Cass. 9 ottobre 2020 n. 21888 Pamela Coti
Insubordinazione, diverbio litigioso e licenziamento
L’insubordinazione e l’aggressione verbale giustificano il licenziamento in tronco del dipendente anche se attuati dopo la fine dell’orario di lavoro. Nota a Cass. 1 luglio 2020, n. 13411 Paolo Pizzuti
Violazione della c.d. diligenza professionale generica e licenziamento
Il lavoratore con qualifica di quadro che non vigila sul sottoposto negligente è licenziabile. Nota a Cass. 4 giugno 2019, n. 15168 Francesco Belmonte
Licenziamento per giusta causa e tipizzazioni del CCNL
Ai fini dell’accertamento della giusta causa di recesso, il giudice deve “tener conto” delle condotte lesive del vincolo fiduciario individuate, in via esemplificativa e non vincolante, dalla contrattazione collettiva di riferimento. Nota a Cass. 23 maggio 2019, n. 14063 Sonia
Molestie sessuali e risarcimento del danno
Se il dipendente pubblico molesta una collega, ne risponde il datore di lavoro che ha diritto a rivalersi nei confronti del dipendente Nota a Cass. 22 marzo 2018, n. 7097 Francesco Belmonte
Licenziamento per utilizzo abusivo del telefono cellulare aziendale
L’uso del cellulare aziendale per scopi estranei alla prestazione lavorativa legittima il licenziamento per giusta causa
Lavoro a tempo parziale e doppio lavoro
Il lavoratore part-time può svolgere una seconda attività lavorativa
Infortunio sul lavoro per imprudenza del dipendente e responsabilità del datore di lavoro
Il datore di lavoro, in caso di violazione delle norme poste a tutela dell’integrità fisica del lavoratore, è responsabile dell’infortunio del proprio dipendente e non può invocare il concorso di colpa del danneggiato, avendo egli il dovere di proteggerne l’incolumità