Nella PA il diritto al compenso per lo svolgimento di fatto di mansioni superiori non è subordinato ad un provvedimento legittimo del superiore gerarchico ovvero ad un atto deliberativo di natura dirigenziale o collettiva, oppure al bando di un concorso
Lavoro pubblico: invalida la conciliazione giudiziale che riconosce la promozione
La transazione firmata dinanzi al giudice dalla PA con il proprio dipendente e volta a riconoscergli un inquadramento contrattuale superiore è nulla per contrarietà a norme imperative. Nota a Cass. 30 settembre 2020, n. 20913 Gennaro Ilias Vigliotti
Riscatto volontario dei fondi di previdenza complementare: è illegittima la disparità di trattamento fiscale stabilita tra dipendenti pubblici e privati
In caso di riscatto volontario della posizione individuale maturata tra il 1° gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2017 presso un fondo di previdenza complementare, deve estendersi anche ai dipendenti pubblici il regime fiscale di favore (ovverosia la ritenuta a
Funzioni dirigenziali e retribuzione di posizione e di risultato nel pubblico impiego
Il pieno svolgimento di mansioni dirigenziali dà diritto all’intero trattamento economico previsto per la posizione ricoperta. Nota a Cass. 10 maggio 2018, n. 11334 Gennaro Ilias Vigliotti
Personale del comparto sanità e svolgimento di mansioni superiori (Cass. n. 8784/2018)
Per gli infermieri adibiti a mansioni superiori in assenza di un atto di conferimento, il mancato possesso del titolo abilitativo rende illecito lo svolgimento delle mansioni stesse ed inesigibile il diritto alla maggiore retribuzione. Nota a Cass. (ord.) 10 aprile
Demansionamento del dipendente pubblico
La destinazione del dipendente pubblico ad altre mansioni che comportino il sostanziale svuotamento della sua attività lavorativa è illegittima. Nota a Cass. 21 febbraio 2018, n. 4228 Andrej Evangelista
Sottrazione di dati aziendali e licenziamento
Il trasferimento su una pen drive di dati riservati dell’impresa incide sul vincolo fiduciario alla base del rapporto di lavoro con gravità tale da legittimare il licenziamento del lavoratore anche se i dati in questione non vengono divulgati