A fronte del riconoscimento del rapporto come subordinato, spetta al lavoratore interessato il riconoscimento integrale del danno subito: quest’ultimo è pari alle mensilità retributive dovute dal momento della messa in mora fino a quello della riammissione in servizio. Nota a
Contratto a termine e violazione del diritto di precedenza
In caso di inosservanza del diritto di precedenza previsto per i contratti a termine stagionali e richiamato espressamente nell’atto scritto di assunzione, il datore di lavoro inadempiente deve risarcire il danno ex art. 1218 c.c. Nota a Cass. (ord.) 9
Risarcimento del danno per condotta mobbizzante
No al risarcimento dei danni in favore del lavoratore se manca la prova in ordine alla sussistenza di condotte datoriali di natura vessatoria e persecutoria continuative. Nota a Cass. (ord.) 20 luglio 2023, n. 21682 Kevin Puntillo
Ordine di reintegra successivo al fallimento del datore di lavoro e intervento del Fondo di garanzia INPS
Le ultime tre mensilità spettanti al dipendente, illegittimamente licenziato, a titolo di indennità risarcitoria sono coperte, in caso di fallimento del datore di lavoro, dal Fondo di garanzia dell’INPS. Nota a Cass. (ord.) 24 marzo 2023, n. 8523 Sonia Gioia
Onere di ripescaggio del datore di lavoro
Il mancato assolvimento dell’onere del repêchage, nei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, comporta sempre la reintegrazione del lavoratore. Nota a Cass. (ord.) 11 novembre 2022, n. 33341 e 18 novembre 2022, n. 34051 Francesco Belmonte
Reiterazione abusiva di contratti a termine ed esclusione della conversione a tempo indeterminato per i dipendenti della PA e delle autorità portuali
La natura di ente pubblico non economico del datore di lavoro esclude la tutela ripristinatoria. Nota a Cass. (ord.) 25 giugno 2020, n. 12627 Fabrizio Girolami
Responsabilità solidale e crediti retributivi
La garanzia dei crediti da lavoro “coperti” da solidarietà riguarda gli emolumenti aventi natura retributiva. Nota a Cass. 12 giugno 2019, n. 15756 Sonia Gioia
Risoluzione del rapporto di lavoro per mutuo consenso
Per porre fine ad un rapporto di lavoro non è sufficiente un tacito mutuo consenso ma è necessaria una comune volontà delle parti. Nota a Cass. 13 febbraio 2019, n. 4224 Flavia Durval
Codatorialità e licenziamento
Qualora un lavoratore presti la propria attività in modo indifferenziato per più datori di lavoro, si configura una unicità del rapporto lavorativo ed una responsabilità solidale dei fruitori dell’attività nei confronti del lavoratore stesso. Nota a Cass. 11 febbraio 2019,
Diritto alle ferie e monetizzazione dei periodi non fruiti
Maria Novella Bettini