L’inadempimento del lavoratore può trovare giustificazione nella mancata adozione da parte del datore di lavoro delle misure di sicurezza c.d. innominate che egli è tenuto ad osservare, ai sensi dell’art 2087 c.c., accanto alle misure c.d. nominate espressamente e specificamente
Lavoro durante l’assenza per malattia
La malattia fraudolenta o pregiudizievole per la guarigione giustifica il recesso. Nota a Cass. ord. 7 febbraio 2019, n. 3655 Pietro Velardi
Contratto collettivo a tempo indeterminato e recesso datoriale
Il datore di lavoro può legittimamente recedere da un ccnl privo di scadenza. Nota a Cass. 13 novembre 2018, n. 29189 Sonia Gioia
Pratiche commerciali scorrette e licenziamento
La consapevolezza dei superiori di prassi irregolari e la pressione a favore dell’adozione di modalità operative spregiudicate attenua il disvalore dei fatti ascritti al lavoratore. Nota a Cass. 2 ottobre 2018, n. 23878 Mariapaola Boni
Protetto: Giurisprudenza – CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 10 settembre 2018, n. 21965
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Diritto di critica e recesso per giusta causa
Gli insulti rivolti al Direttore da parte di un dipendente costituiscono un comportamento di gravissima insubordinazione, contrario alle norme di comune etica e del comune vivere civile, posto in essere in violazione dei doveri di correttezza, diligenza e buona fede
Molestie sessuali e risarcimento del danno
Se il dipendente pubblico molesta una collega, ne risponde il datore di lavoro che ha diritto a rivalersi nei confronti del dipendente Nota a Cass. 22 marzo 2018, n. 7097 Francesco Belmonte
Giustificatezza del licenziamento
La giusta causa di licenziamento si fonda su una grave lesione della fiducia del datore di lavoro nel proprio dipendente, mentre la giustificatezza nasce dal contrasto con i doveri di diligenza, lealtà e correttezza verso l’azienda. Nota a Cass. 15
Tempestività della contestazione disciplinare
Il datore di lavoro deve contestare i fatti addebitati al dipendente non appena ne venga a conoscenza e gli stessi appaiano ragionevolmente sussistenti. Nota a Cass. 29 marzo 2018, n. 7839 Francesco Belmonte
Legittimo il licenziamento del giornalista che, senza autorizzazione, presta lavoro per due testate distinte
Vìola l’obbligo di fedeltà il giornalista che presta lavoro a favore di terzi concorrenti, traendo utilità personali attraverso la duplicazione di articoli. Donatella Casamassa Costituisce violazione dell’obbligo di fedeltà di cui all’art. 2105 c.c., integrato dai generali doveri di correttezza