Il lavoratore pubblico che spenda il nome del proprio Ente al fine di compiere acquisti personali addebitati alle finanze del datore di lavoro può essere licenziato in tronco anche se ha risarcito prontamente il danno e se non aveva mai
Permessi 104 e controllo datoriale: l’investigatore privato deve essere attendibile
Per essere considerati validi dal giudice, i risultati dell’attività investigativa devono essere coerenti e credibili, elementi che possono desumersi anche dalle modalità di sorveglianza e dal rispetto o meno dei disciplinari della professione. Nota a Trib. Bologna 17 marzo 2020,
Licenziamento disciplinare per fatto lecito: la Cassazione conferma la reintegra
L’insussistenza materiale dell’evento contestato è parificata, ai fini dell’applicazione della tutela prevista dall’art. 18 Stat. Lav., alle ipotesi in cui tale evento, fenomenicamente avvenuto, si palesi come sprovvisto di illiceità. Nota a Cass. 23 maggio 2019, n. 14054 Gennaro Ilias
Contestazione disciplinare: la tempestività dipende dalla complessità dei fatti
La valutazione di tardività dell’addebito è frutto di un sottile bilanciamento tra diritto di difesa del lavoratore e legittima istanza datoriale di acquisire una compiuta e meditata conoscenza dei fatti. Nota a Cass. 16 novembre 2018, n. 29627 Gennaro Ilias
Licenziamenti disciplinari pubblici: la legge prevale sul contratto collettivo
Nel lavoro alle dipendenze della Pubblica Amministrazione il legislatore ha previsto ipotesi specifiche di recesso disciplinare, le quali si aggiungono a quelle di origine collettiva e, in caso di contrasto anche parziale, si sostituiscono di diritto a quest’ultime. Nota a
Licenziamento: la recidiva da sola non basta
L’insussistenza di un addebito disciplinare, contestato insieme ad una recidiva, comporta la necessaria illegittimità del recesso. Cass., Ord., 17 maggio 2018, n. 12095 Paolo Pizzuti
Pagare il preavviso di licenziamento esclude la giusta causa
Se nella lettera di recesso per motivi disciplinari viene concesso il pagamento dell’indennità sostitutiva del preavviso, tale recesso deve intendersi per giustificato motivo soggettivo, con conseguente applicazione della relativa disciplina. Nota a Tribunale di Roma, 11 gennaio 2018, n. 124
Il collocamento a riposo del dipendente pubblico non estingue il potere disciplinare
Nel lavoro alle dipendenze della Pubblica Amministrazione, l’interesse del datore ad avviare la procedura sanzionatoria nei confronti del lavoratore permane anche dopo la cessazione del rapporto
Illeciti penali del dipendente pubblico e dies a quo della procedura disciplinare.
Solo la corretta e completa acquisizione della notizia di reato da parte dell’Amministrazione datrice di lavoro è idonea a far decorrere il termine perentorio per la conclusione del procedimento. Nota a Cass. 20 marzo 2017, n. 7134 Gennaro Ilias Vigliotti
La contestazione tardiva autorizza la reintegra
Un fatto non tempestivamente contestato ex art. 7 L. n. 300/1970 non può che essere considerato come “insussistente” non possedendo l’idoneità ad essere verificato in giudizio. Nota Cass. 31 gennaio 2017, n. 2513 Gennaro Ilias Vigliotti La L. n. 92/2012