L’indennità per ferie non godute, nell’ipotesi in cui sia decorso il termine di 18 mesi previsto dall’art. 10, D.LGS. n. 66/2003, costituisce base contributiva imponibile a prescindere dalla cessazione del rapporto di lavoro. Nota a Cass. 17 novembre 2020, n.
Retribuzione durante le ferie: i criteri di determinazione
Nel corso del periodo di ferie, il dipendente ha diritto di percepire la retribuzione ordinaria, e, cioè, di godere di condizioni economiche paragonabili a quelle relative allo svolgimento della sua attività lavorativa. Nota a Cass. (ord.) 15 ottobre 2020, n.
Comporto e sostituzione della malattia con le ferie
Secondo la Cassazione non vi è incompatibilità tra assenza per ragioni di salute e godimento di un periodo di ferie se non sussistono ragioni organizzative chiare ed effettive che legittimino un diniego da parte del datore. Nota a Cass. 14
Dirigente medico, direttore di struttura complessa e ferie pregresse (Cass. (ord.) n. 13613/2020)
La perdita automatica del diritto alle ferie annuali retribuite, da parte di un dirigente medico, direttore di struttura complessa, non subordinata alla previa verifica che egli abbia effettivamente avuto la possibilità di esercitare tale diritto, è illegittima. Nota a Cass.
Diritto allo smart working e Covid-19
Il lavoratore affetto da patologia grave ha il diritto di prestare la propria opera in modalità di lavoro agile ed il datore di lavoro non può imporre, in maniera indiscriminata e penalizzante, il ricorso a ferie non maturate. Trib. Grosseto,
Ferie non godute liquidate agli eredi
Qualora la fruizione delle ferie maturate non risulti possibile a causa del decesso del lavoratore, le stesse devono essere “monetizzate” agli eredi. Nota a Cass. 21 aprile 2020, n. 7976 Flavia Durval
Indennità per ferie non godute: l’onere della prova
Il dipendente che lamenti l’omesso pagamento dell’indennità sostitutiva delle ferie è tenuto a provare, in sede giudiziale, il mancato godimento del periodo di risposo e, quindi, il lavoro svolto oltre il dovuto. Nota a Cass. 6 aprile 2020, n. 7696
Rifiuto della prestazione e visita medica obbligatoria
Alla scadenza del periodo di comporto, il lavoratore deve rientrare al lavoro. Egli può astenersi dall’eseguire la prestazione solo se venga riassegnato alle mansioni svolte prima dell’assenza per malattia senza essere sottoposto alla visita medica obbligatoria ex art. 41, D.LGS.
La mancata contestazione dell’illecito posto a base del licenziamento dà luogo alla reintegrazione
Ove il licenziamento sia intimato senza contestazione disciplinare dei fatti si applica la tutela reintegratoria (con effetti risarcitori limitati). Nota a Cass. 24 febbraio 2020, n. 4879 Fabrizio Girolami
Scelta e determinazione del periodo feriale
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