La prostituzione “in rete” del prestatore costituisce una giusta causa di licenziamento, in quanto lede l’immagine dell’azienda ed influisce sugli obblighi discendenti dal rapporto di lavoro Nota a Cass. 22 giugno 2016, n. 12898 Francesco Belmonte
La prostituzione “in rete” del prestatore costituisce una giusta causa di licenziamento, in quanto lede l’immagine dell’azienda ed influisce sugli obblighi discendenti dal rapporto di lavoro Nota a Cass. 22 giugno 2016, n. 12898 Francesco Belmonte