Il fine vessatorio posto in essere dal datore di lavoro tramuta in atti illeciti le condotte giuridicamente corrette ed aggrava quelli vietati dalla legge. Nota Cass. 11 dicembre 2019, n. 32381 Alfonso Tagliamonte
Parità di trattamento e discriminazione (nozione)
Sonia Gioia
Protetto: Giurisprudenza – CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 07 ottobre 2019, n. 24973
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Una successione di provvedimenti datoriali illegittimi non costituisce automaticamente mobbing
L’adozione, nei confronti del medesimo lavoratore, di una pluralità di misure, disciplinari e non, seppur illegittime, non è sufficiente ai fini della configurabilità di una condotta mobbizzante. Nota a Cass. ord. 11 settembre 2019, n. 22288 Sonia Gioia
Protetto: Giurisprudenza – CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 09 settembre 2019, n. 22488
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Responsabilità datoriale, mobbing e onere della prova
Ai fini dell’affermazione di una condotta dannosa e mobbizzante ai sensi dell’art. 2087 c.c., il lavoratore è tenuto ad indicare la specifica misura di sicurezza violata, l’evento lesivo della propria integrità psicofisica, nonché il nesso tra illecito e pregiudizio. Nota
Protetto: Giurisprudenza – CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 04 luglio 2019, n. 18000
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Protetto: Giurisprudenza – CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 28 giugno 2019, n. 17579
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Mobbing: responsabilità datoriale e notoria malattia psichica del dipendente
Il datore di lavoro che ponga in essere un comportamento intenzionalmente persecutorio e reiterato nei confronti di un dipendente non è esonerato da responsabilità sulla base dell’affermazione apodittica che il dipendente medesimo è affetto da una malattia psichica. Nota a
Mobbing, svuotamento di mansioni e onere della prova
L’intento persecutorio che qualifica il mobbing va provato dal lavoratore. Nota a Cass. 6 maggio 2019, n. 11777 Giuseppe Catanzaro