Il licenziamento disciplinare intimato al lavoratore che, in via di autotutela, abbia rifiutato il trasferimento ad oltre 400 km di distanza è nullo, con conseguente diritto alla reintegrazione sul luogo di impiego, laddove non sussistano comprovate ragioni aziendali e la
Trasferimento del lavoratore per crisi di panico e agorafobia
Ai fini della legittimità del trasferimento del lavoratore ad altra sede va provata la situazione di esubero del lavoratore e la compatibilità della nuova posizione con le sue condizioni di salute. Nota a Cass (ord.) 10 giugno 2021, n. 16383
Trasferimento del lavoratore (condizioni di legittimità)
In tema di mutamento della sede di lavoro del lavoratore, il provvedimento di trasferimento non è soggetto ad alcun onere di forma, deve necessariamente contenere l’indicazione dei motivi, né il datore di lavoro ha l’obbligo di rispondere al lavoratore che
Licenziamento collettivo e criterio di scelta esclusivo
Le esigenze tecnico-produttive ed organizzative del complesso aziendale possono costituire l’unico criterio per individuare i lavoratori da licenziare. Nota a Cass. 23 maggio 2019, n. 14055 Francesco Belmonte
Violazione dei criteri di scelta nei licenziamenti collettivi
Ai fini della scelta dei lavoratori da licenziare, la comparazione deve essere effettuata in relazione all’intero ambito aziendale, essendo necessario verificare, accanto alle esigenze imprenditoriali, il possesso di professionalità equivalenti da parte degli addetti ad altre sedi. Nota a Cass.
Criteri di scelta nel licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo
Nel licenziamento individuale c.d. economico, attuato per motivi oggettivi relativi a mansioni e compiti sostanzialmente omogenei, il datore di lavoro è tenuto ad utilizzare i criteri contenti nell’art. 5, L. n. 223/1991 (relativa ai licenziamenti collettivi) ovvero altri criteri, purché
Trasferimento illegittimo e rifiuto di adempiere
Il trasferimento ad altra sede lavorativa, disposto dal datore di lavoro in assenza di comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive, non giustifica in via automatica il rifiuto del lavoratore all’osservanza del provvedimento e, quindi, la sospensione della prestazione lavorativa. Nota