L’illegittima collocazione del lavoratore in cassa integrazione e la conseguente inattività dello stesso configurano, nei confronti del lavoratore stesso, un danno alla professionalità che va ristorato anche in via equitativa. Nota a Cass. (ord.) 16 aprile 2024, n. 10267 Valerio
Rifiuto di svolgere mansioni inferiori
La lavoratrice che si rifiuta di svolgere mansioni inferiori rispetto alla propria qualifica ha diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro, purché il suo diniego sia caratterizzato da proporzionalità e buona fede. Nota a Cass. ord. 18 ottobre 2022, n.
Demansionamento del dirigente
Per integrare un demansionamento occorre riferirsi al livello professionale del lavoratore, alla sua collocazione in ambito aziendale e, con specifico riferimento al dirigente, alla rilevanza del ruolo ricoperto in azienda. Nota a Cass. 19 febbraio 2021, n. 4561 Valerio Di
Demansionamento e acquiescenza del lavoratore
Gli spostamenti di mansioni devono salvaguardare la professionalità del lavoratore e la mera tolleranza del provvedimento non configura tacita acquiescenza. Nota a Cass. 3 agosto 2020, n. 16594 Flavia Durval
Demansionamento ingiustificato: danno biologico per il lavoratore
Il prestatore reintegrato sul luogo di lavoro in seguito ad un licenziamento illegittimo, che sia emarginato o adibito a mansioni inferiori, ha diritto al risarcimento del danno biologico, purché ne dia specifica prova. Nota a Cass. ord. 10 marzo 2020,
Dequalificazione professionale e risarcimento del danno patrimoniale
Il danno patrimoniale da demansionamento va provato dal lavoratore ed il giudice dovrà valutare, fra le altre circostanze concrete, l’esperienza pregressa del prestatore, il tipo di competenza sminuita e la durata della dequalificazione. Nota a Cass. (ord.) 20 giugno 2019,
Dequalificazione professionale da inattività e risarcimento del danno
Non basta la potenzialità lesiva dell’atto illegittimo per determinare un danno alla professionalità. Nota a Cass. 25 febbraio 2019, n. 5431 Fabio Iacobone
Offese alla sessualità
Il comportamento del datore di lavoro che abbia rivolto ripetuti epiteti offensivi relativi alla presunta omosessualità di un dirigente è sanzionato con il risarcimento del danno non patrimoniale dimostrabile anche mediante il ricorso alle presunzioni. Nota a Cass. ord. 19
Il demansionamento dimostrabile anche per presunzioni
Il danno esistenziale da demansionamento può essere provato attraverso tutti gli strumenti probatori apprestati dall’ordinamento e, pertanto, anche mediante l’allegazione di presunzioni ex art. 2729 c.c. Nota a Cass. ord. 3 gennaio 2019, n. 21 Sonia Gioia
La prova del danno da lesione alla professionalità
Il risarcimento per il danno da lesione della professionalità spetta solamente ove lo stesso sia adeguatamente provato. Nota a Cass., ord., 9 luglio 2018, n. 17976 Giuseppe Catanzaro