Al licenziamento ritorsivo camuffato da crisi aziendale si applica la tutela reintegratoria stabilita dall’art. 2, D.Lgs. n. 23/2015. Nota a Cass. 8 luglio 2024, n. 18547 Fabio Iacobone
Licenziamento ritorsivo e onere della prova
Spetta al lavoratore dimostrare l’intento ritorsivo e l’illiceità del motivo unico e determinante del recesso; ricade sul datore di lavoro l’onere di provare l’esistenza della giusta causa o del giustificato motivo del recesso. Nota a Cass. (ord.) 3 agosto 2023,
Il licenziamento per mancato superamento del periodo di prova: termini e natura
Qualora la data indicata sulla lettera di licenziamento, per mancato superamento della prova, sia scorretta e il lavoratore dimostri, tramite presunzioni, la natura ritorsiva del licenziamento per malattia, si configura la nullità del licenziamento. Nota a Trib. Treviso 15 marzo
L’eccessiva morbilità del lavoratore, rimasta nei limiti del comporto, non può giustificare il licenziamento
In assenza di superamento del periodo di comporto o della prova di un utilizzo fraudolento della malattia, il datore di lavoro non può licenziare il dipendente per eccessiva morbilità. Nota a Trib. Napoli 15 settembre 2022, n. 17910 Pamela Coti
Il licenziamento intimato a un lavoratore che, per opporsi a un trasferimento ritenuto ritorsivo, non si presenta al lavoro, è nullo
Il lavoratore che si assenta dal posto di lavoro per opporsi a un trasferimento ritenuto ritorsivo esercita un legittimo potere di autotutela contrattuale. Nota a Cass. 7 settembre 2022, n. 26395 Pamela Coti