Giurisprudenza – CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 18 aprile 2023, n. 10226 Lavoro, Licenziamento, Indennità supplementare, Trattamento minimo complessivo di garanzia, Indennità di trasferta, Indennità una tantum, TFR, Differenze retributive, Ristrutturazione, Riorganizzazione, Riconversione, Crisi aziendale, Accoglimento Fatti di causa
Licenziamento collettivo e violazione dei criteri di scelta
Nel licenziamento collettivo attuato a seguito di un progetto di ristrutturazione aziendale il datore di lavoro che limiti la platea dei dipendenti solo ad alcune sedi dell’impresa viola i criteri di scelta previsti dalla legge. Nota a Cass. (ord.) 18
Licenziamento collettivo e individuazione dei lavoratori interessati
Nell’ipotesi licenziamento collettivo per cessato appalto, la platea dei lavoratori interessati può essere limitata agli addetti ad un’unità produttiva o ad uno specifico settore solo sulla base di oggettive esigenze aziendali connesse al progetto di ristrutturazione. Nota a Cass. 24
Il taglio dei costi autorizza il licenziamento del dirigente
Non serve la prova di una crisi aziendale o di una congiuntura sfavorevole: secondo la cassazione è sufficiente l’accertamento di una effettiva ed oggettiva modifica degli assetti aziendali volta al miglioramento dell’organizzazione. Nota a Cass. 4 gennaio 2019, n. 87
Licenziare un dirigente per risparmiare uno stipendio.
Legittimo il licenziamento di un dirigente, con affidamento delle mansioni ad un socio. Nota a Cass. 21 giugno 2016, n. 12823. Gennaro Ilias Vigliotti E’ lecito sopprimere la figura del dirigente addetto alle vendite, procedendo al suo licenziamento per