Al licenziamento ritorsivo camuffato da crisi aziendale si applica la tutela reintegratoria stabilita dall’art. 2, D.Lgs. n. 23/2015. Nota a Cass. 8 luglio 2024, n. 18547 Fabio Iacobone
Criteri di accertamento del licenziamento nullo
In materia di licenziamento per motivo illecito, il lavoratore deve provare, anche solo presuntivamente, che l’intento ritorsivo del datore di lavoro è stato l’elemento determinativo ed esclusivo della volontà di recedere. Nota a Cass. ord. 19 dicembre 2023, n. 35480
Licenziamento ritorsivo e onere della prova
Spetta al lavoratore dimostrare l’intento ritorsivo e l’illiceità del motivo unico e determinante del recesso; ricade sul datore di lavoro l’onere di provare l’esistenza della giusta causa o del giustificato motivo del recesso. Nota a Cass. (ord.) 3 agosto 2023,
Rifiuto del part-time e licenziamento
Nel caso in cui il lavoratore rifiuti di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a part time è possibile il licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Nota a Cass. (ord.) 9 maggio 2023, n. 12244 Flavia Durval
Licenziamento ritorsivo e onere della prova
Spetta al datore di lavoro escludere la ritorsività del licenziamento, provando la sussistenza dei motivi posti a fondamento dello stesso. Nota a Trib. Busto Arsizio 18 aprile 2023, R.G. n. 21/2023 Pamela Coti
Il licenziamento per mancato superamento del periodo di prova: termini e natura
Qualora la data indicata sulla lettera di licenziamento, per mancato superamento della prova, sia scorretta e il lavoratore dimostri, tramite presunzioni, la natura ritorsiva del licenziamento per malattia, si configura la nullità del licenziamento. Nota a Trib. Treviso 15 marzo
Organizzazioni di tendenza e licenziamento ritorsivo
Il licenziamento determinato da motivo di ritorsione è nullo e comporta la reintegrazione del lavoratore anche nelle c.d. organizzazioni di tendenza. Nota a Cass. (ord.) 7 marzo 2023, n. 6338 Alfonso Tagliamonte
Licenziamento ritorsivo e onere probatorio del datore di lavoro
Se il datore di lavoro non prova la sussistenza di una giusta causa o di un giustificato motivo posto a fondamento del recesso, la conseguente ingiustificatezza del licenziamento rientra tra gli indici della ritorsione. Nota a Cass. 29 settembre 2022,
L’eccessiva morbilità del lavoratore, rimasta nei limiti del comporto, non può giustificare il licenziamento
In assenza di superamento del periodo di comporto o della prova di un utilizzo fraudolento della malattia, il datore di lavoro non può licenziare il dipendente per eccessiva morbilità. Nota a Trib. Napoli 15 settembre 2022, n. 17910 Pamela Coti
La registrazione di una conversazione sul luogo di lavoro costituisce una legittima fonte di prova
Nel processo del lavoro, la registrazione di una conversazione è una prova legittima, spendibile per motivi di difesa, anche se il dipendente registrato non ne è al corrente. Nota a Cass. 29 settembre 2022, n. 28398 Pamela Coti