Il motivo legittimo del licenziamento non ne esclude la nullità se risulta discriminatorio Nota a Cass. 27 gennaio 2022, n. 2414 Sonia Gioia
Licenziamento ritorsivo
Ai fini della nullità del recesso, il motivo illecito deve essere esclusivo e determinante. Nota a Cass. 25 gennaio 2021, n. 1514 Francesco Belmonte
Registrazioni del dipendente per tutela dei propri diritti e ritorsività del licenziamento
Le registrazioni per provare il mobbing e il demansionamento non richiedono il consenso dell’interessato. Nota a Trib. Nola 28 dicembre 2020, n. 3799 Fabrizio Girolami
Licenziamento ritorsivo per asserita soppressione della posizione di lavoro
L’esistenza di un clima conflittuale con i vertici aziendali e l’assunzione di un nuovo lavoratore nella stessa posizione del licenziato costituiscono elementi di prova della ritorsività del licenziamento. Nota a Trib. Milano, ord., 11 settembre 2020, n. 22238 Fabrizio Girolami
Ritorsivo il licenziamento del dipendente ammalatosi subito dopo la stabilizzazione del contratto
Il provvedimento espulsivo irrogato ad un lavoratore che aveva iniziato un periodo di malattia, pochi giorni dopo la trasformazione del rapporto a termine in contratto a tempo indeterminato, ha natura ritorsiva e, in quanto tale, è nullo. Nota a Trib.
Licenziamento ritorsivo
Il licenziamento c.d. ritorsivo va motivato esclusivamente dall’intento di ritorsione. Nota a Trib. Milano 16 novembre 2019, n. 2043 Flavia Durval
Licenziamento ritorsivo
Il licenziamento intimato successivamente alla legittima richiesta del lavoratore di ricevere la retribuzione per tutte le ore di lavoro svolto è ritorsivo e, dunque, nullo. Nota a Trib. Milano 23 agosto 2019, n. 1936 Sonia Gioia
Licenziamento ritorsivo, elementi che evidenziano la ritorsione e onere probatorio
Il carattere ritorsivo del licenziamento può essere provato dal lavoratore sulla base di elementi indiziari da valutare nel loro complesso e in correlazione tra loro. Nota a Cass. 4 aprile 2019, n. 9468 e ad App. Bologna 30 aprile 2019,
Licenziamento collettivo e motivo ritorsivo
Il lavoratore va reintegrato qualora si desuma l’intento ritorsivo quale unico motivo determinante del recesso. Nota a Trib. Latina 18 ottobre 2018, n. 963 Valerio Di Bello
Licenziamento ritorsivo
Il lavoratore licenziato che sostenga l’intento ritorsivo alla base del recesso è tenuto a provare la sussistenza del motivo illecito determinante. Nota a Cass. 23 novembre 2018, n. 30429 Sonia Gioia