La reiterata corresponsione di un salario sproporzionato rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro prestato e che non assicuri al dipendente e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa costituisce un indice di sfruttamento idoneo ad integrare il reato
Retribuzione sufficiente e contratto collettivo
Nell’individuazione della retribuzione sufficiente il giudice deve fare riferimento ai contratti collettivi della categoria (CCNL) ovvero può servirsi a fini parametrici del trattamento retributivo stabilito in altri contratti collettivi di settori affini o per mansioni analoghe, oppure può riferirsi ad
CCNL e giusta retribuzione
La clausola pattizia che preveda, per mansioni analoghe, un compenso inferiore a quello garantito da altri CCNL similari e al tasso-soglia di povertà assoluta è nulla per contrarietà al principio costituzionale della giusta retribuzione. Nota a Trib. Milano 22 marzo
Efficacia del contratto collettivo
Il contratto collettivo ha efficacia vincolante limitatamente agli iscritti alle associazioni sindacali stipulanti l’accordo. Nota a Cass. 10 giugno 2021, n.16376 Paolo Pizzuti
Giusta retribuzione nelle previsioni del ccnl e controllo giudiziale
L’applicazione di un ccnl sottoscritto da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative non esime il giudice dal verificare la conformità della retribuzione ivi prevista con i canoni della proporzionalità e sufficienza ai sensi dell’art. 36 Cost. Nota a Trib. Torino 9