Il datore di lavoro deve provare che il periodo di tempo non irrilevante intercorso tra i fatti addebitati e la contestazione disciplinare è stato necessario per espletare accertamenti. Nota a Trib. Milano 22 agosto 2019, n. 1931 Fabio Iacobone
La nullità del licenziamento è domanda inammissibile se non dedotta tempestivamente
La prospettazione di un profilo di illegittimità del licenziamento non dedotto tempestivamente nel corso del primo grado di giudizio e, a maggior ragione, in sede di impugnazione, costituisce domanda nuova e quindi è inammissibile. Nota a Cass. 5 aprile 2019,
Contestazione disciplinare: la tempestività dipende dalla complessità dei fatti
La valutazione di tardività dell’addebito è frutto di un sottile bilanciamento tra diritto di difesa del lavoratore e legittima istanza datoriale di acquisire una compiuta e meditata conoscenza dei fatti. Nota a Cass. 16 novembre 2018, n. 29627 Gennaro Ilias
Protetto: Giurisprudenza – CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 26 ottobre 2018, n. 27238
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Protetto: Giurisprudenza – CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 25 settembre 2018, n. 22673
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Tempestività della contestazione disciplinare
Il datore di lavoro deve contestare i fatti addebitati al dipendente non appena ne venga a conoscenza e gli stessi appaiano ragionevolmente sussistenti. Nota a Cass. 29 marzo 2018, n. 7839 Francesco Belmonte
Protetto: Giurisprudenza – CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 ottobre 2017, n. 24837
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