Il datore di lavoro non è censurabile per aver adottato provvedimenti diversi in casi simili. Nota a Cass. 18 febbraio 2025, n. 4238 Pamela Coti
Distinzione tra abbandono del posto di lavoro e allontanamento momentaneo
L’abbandono del posto di lavoro è configurabile solo quando vi è una chiara e volontaria rinuncia da parte del lavoratore a lasciare la propria attività lavorativa. Nota a Cass. 20 gennaio 2025, n. 1321 Pamela Coti
Contratto di lavoro a termine e risoluzione per mutuo consenso
È insufficiente il mero atteggiamento remissivo del lavoratore per dimostrare la risoluzione consensuale. Nota a Cass. 11 agosto 2023, n. 24576 Fabrizio Girolami
Licenziamento ritorsivo e onere della prova
Spetta al datore di lavoro escludere la ritorsività del licenziamento, provando la sussistenza dei motivi posti a fondamento dello stesso. Nota a Trib. Busto Arsizio 18 aprile 2023, R.G. n. 21/2023 Pamela Coti
Cessazione di appalto, licenziamento collettivo e riassunzione dei lavoratori a parità di condizioni
La procedura di licenziamento collettivo si applica anche nell’ipotesi di cessazione di attività di un’impresa appaltatrice, salvo riassunzione da parte dell’azienda subentrante “a parità” di condizioni economiche e normative previste dai contratti collettivi nazionali di settore stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente
Divieto di licenziamento e dirigenti nella disciplina emergenziale
Il blocco emergenziale dei recessi individuali per ragioni economiche o organizzative si estende anche ai lavoratori con qualifica di dirigenti: l’art. 46 del D.L. n. 18/2020 rinvia al solo art. 3 e non all’intera L. n. 604/1966, mostrando così di voler includere nell’ambito di
Funzioni dirigenziali e diritto di denuncia
Non può attribuirsi rilevanza disciplinare alla condotta del dirigente che si limiti ad ipotizzare la configurabilità di illeciti penali o amministrativi nelle sedi e con le modalità specificamente previste dall’ordinamento. Nota a Cass. 31 maggio 2022, n. 17689 Gennaro Ilias
Diritti quesiti e mere aspettative
Legittimo il recesso unilaterale del datore di lavoro dall’accordo collettivo aziendale con conseguente perdita, per i dipendenti, dei diritti derivanti da tale disciplina. Nota a Cass. 11 maggio 2022, n. 14961 Sonia Gioia
Premio aziendale e diritti quesiti
Nella successione fra contratti collettivi il lavoratore mantiene solo i c.d. diritti quesiti, entrati cioè a far parte del patrimonio del lavoratore subordinato, e non i diritti derivanti da una norma collettiva non più esistente. Nota a Cass. 5 aprile
Fallimento, licenziamento e contribuzione previdenziale
Il fallimento di un’impresa non comporta lo scioglimento del rapporto di lavoro ed il datore di lavoro è tenuto al pagamento dei contributi previdenziali a favore del lavoratore licenziato illegittimamente anche in caso di inadempimento retributivo del datore di lavoro