Il licenziamento disciplinare intimato al lavoratore che, in via di autotutela, abbia rifiutato il trasferimento ad oltre 400 km di distanza è nullo, con conseguente diritto alla reintegrazione sul luogo di impiego, laddove non sussistano comprovate ragioni aziendali e la
Licenziamenti economici e (nuova) questione di legittimità costituzionale
L’art. 3 del D.LGS. n. 23/2015, escludendo la possibilità della reintegrazione nell’ipotesi in cui venga accertata l’insussistenza del fatto posto alla base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, potrebbe essere incostituzionale. Nota a Trib. Ravenna, ord. 27 settembre 2023 (R.G.
Giurisprudenza – CORTE COSTITUZIONALE – Sentenza 16 luglio 2020, n. 150
Giurisprudenza – CORTE COSTITUZIONALE – Sentenza 16 luglio 2020, n. 150 Licenziamento, Tutele crescenti, Illegittimità costituzionale dell’art. 4 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23, limitatamente alle parole «di importo pari a una mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per
Lavoratore divenuto disabile: nozione, quadro normativo e licenziamento
Nei confronti del lavoratore disabile è legittimo il recesso solo se il datore di lavoro dimostri di aver adottato ogni adeguamento ragionevole – ivi inclusa la modifica della struttura organizzativa – in relazione alle esigenze del dipendente in questione. Nota
Tutele crescenti ed indennizzo nelle piccole imprese
Anche per i licenziamenti intimati nelle aziende minori, l’indennità risarcitoria deve essere quantificata secondo i parametri indicati dalla Corte Costituzionale per le imprese di grandi dimensioni. Nota a Trib. Genova 21 novembre 2018 Francesco Belmonte